Perché Avvocata?

…e non Avvocato o Avvocatessa?

Scelta consapevole avvocata

Per una professionista che si occupa, tra le altre cose, della tutela dei segni identificativi delle persone (come il nome), la scelta del titolo da spendere deve essere consapevole. Così, nel dubbio tra avvocato, avvocatessa ed avvocata, io ho trovato particolarmente convincenti le argomentazioni della professoressa Vera Gheno, sociolinguista e docente presso l’Università di Firenze, la quale spiega che in italiano si dice “avvocata”.

Questo “per vari motivi: storicamente, prima nel latino e poi nell’italiano, i femminili professionali sono stati usati tutte le volte che ce n’era bisogno. Cioè tutte le volte che una donna ricopriva un certo ruolo, anche in maniera inattesa… Ma i femminili professionali non solo sono corretti storicamente e linguisticamente, sono attesi anche dalla morfologia della lingua: l’unica differenza tra maestra e avvocata, è che al primo termine il nostro orecchio è abituato. La mancata presenza nell’uso è dovuta semplicemente all’assenza delle donne in determinati ruoli…

Negli ultimi 30 anni, a partire dalle “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana” del 1987 di Alma Sabatini, che fu tra le prime a compiere una ricerca sistematica sull’argomento per l’italiano, il consiglio dei linguisti è quello di preferire, laddove la forma non sia particolarmente penetrata nell’uso, le forme a suffisso zero: quelle in ‘- a’ e non in ‘- essa’.”